Da una conferenza di filosofia per i Licei
Esiste il destino?
Quand’è che siamo più autenticamente noi stessi?
Che relazione c’è tra infanzia, amore e trasgressione? È possibile diventare protagonisti della costruzione di sé?
E come possiamo tenere assieme la nostra biografia, quando le nostre esperienze sembrano solo frammenti di vite diverse?
Queste sono alcune delle domande che articolano il tema della mia chiacchierata. Ovviamente non ho alcuna presunzione di insegnarvi in un’ora la saggezza del vivere, ammesso che ne fossi capace. So bene che ciascuno deve fare da sé le sue prove e che le vie personali sono talmente imprevedibili, che le migliori premesse non garantiscono automaticamente il risultato, dato che ad ogni passo noi interagiamo con il passato che ci portiamo dietro, con le relazioni in cui entriamo, con gli affetti e i sentimenti che queste suscitano in noi, con i modelli che imitiamo, le speranze e le attese che proiettiamo non solo sul futuro ma perfino sul passato stesso, rielaborandolo continuamente, dando rilievo ora a questa ora a quella esperienza; con le chiusure o le aperture, con le offese o le lusinghe che ci vengono dai molteplici ambienti che frequentiamo. È così che ciascuno risponde a quegli interrogativi con le proprie scelte, compiute o eluse, di fatto con la vita intera. Ciò che voglio proporvi qui sono soltanto degli argomenti di riflessione. Il mio obiettivo, indicarvi che è possibile avvicinarsi alla filosofia partendo da interessi vivi, da domande che in qualche modo ci poniamo tutti. Il cammino inverso, cioè, rispetto a quello che si compie generalmente sui banchi di scuola a rimorchio del manuale.