Phaedra è forse la più riuscita fra le tragedie a noi pervenute di Lucio Anneo Seneca (Cordova 4 a.C. – Roma 65 d.C.): la storia della passione incestuosa di Fedra per il figliastro Ippolito, già immortalata da Euripide nella Grecia del V secolo a.C., diventa per il filosofo latino, vissuto nella Roma di Nerone, un esempio tenebroso degli esiti fatali a cui può condurre l’oscuramento della ragione per l’insorgere di una passione implacabile e devastante. Esplorando i risvolti più oscuri dell’animo umano con la sapienza psicologica che gli proveniva dalla sua consuetudine con la filosofia morale, Seneca tragico ha influenzato profondamente il teatro rinascimentale italiano e poi quello elisabettiano (soprattutto Shakespeare), e inoltre poeti tragici come Corneille, Racine e Alfieri.
Alberto Borgogno, filologo classico, scrittore, compositore musicale e accademico italiano (Università di Siena), offre col presente volume una traduzione che mira a restituire per il lettore moderno il fascino artistico e culturale di questo capolavoro.