(«Argonautiche», libri III e IV 1-211)
Il presente volume contiene la versione commentata, per opera del grecista Alberto Borgogno, di una parte delle Argonautiche di Apollonio Rodio, autore greco che visse nel III secolo avanti Cristo e si riallacciò all’antica epica di Omero. Si tratta del terzo libro del poema con l’aggiunta dell’inizio del quarto, ossia l’intera parte dedicata al racconto della conquista, da parte degli Argonauti, del vello d’oro: una sezione nella quale campeggia la figura della giovanissima Medea, figlia del re della Colchide ed esperta nelle arti magiche, il cui aiuto è determinante per la realizzazione dell’impresa. Tale aiuto è prestato da Medea agli Argonauti a causa del suo amore per Giasone, e Apollonio Rodio, con arte impareggiabile, descrive l’amore come una forza incoercibile, capace di arrecare infiniti dolori e sciagure a chi non sa difendersi dai suoi terribili attacchi.