Dalla modernità in poi, identificandosi con il capitalismo e piegando la scienza e la tecnica alle esigenze del suo sviluppo, l’uomo occidentale ha attivato in modo sempre più unilaterale una metà soltanto della mente (quella maschile), e uno strumento solo della ragione (l’intelletto), trascurando altre strategie cognitive e relazionali. Su questi presupposti cartesiani, assunti come inconfutabili, si è considerato la sola forma d’intelligenza sulla Terra, intestardendosi a proseguire su un’unica strada, che Heidegger chiamerebbe Holzweg, una falsa strada, che considera ogni manifestazione della natura come materia morta, priva di un’anima e di una propria soggettività. Una strada che ci sta portando alla totale devastazione del pianeta e alla completa disumanizzazione dell’essere umano.
Alberto Meschiari è stato ricercatore di Filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato di Storia della filosofia, Filosofia del linguaggio, Filosofia morale, Storia della scienza e Narrativa, pubblicando più di quaranta titoli, ultimo dei quali, nel 2022, Itaca. La navigazione della vita (Commento a Kavafis). Già biografo dello scienziato Giovanni Battista Amici (Modena 1786 – Firenze 1863), ottico, astronomo, naturalista, uno dei più importanti perfezionatori del microscopio; è autore dell’originale proposta di un’etica del reincanto e di cinque strategie del reincanto per riprendersi la vita.