Le Avventure Pastorali di Dafni e Cloe, romanzo greco scritto da Longo Sofista intorno al 200 dopo Cristo, narrano la storia di un bambino e di una bambina che, abbandonati dai loro genitori, vengono raccolti da due poveri contadini e avviati alla vita dei pastori. Dafni e Cloe (questi sono i nomi che i piccoli hanno ricevuto dai loro salvatori) crescono insieme, e a poco a poco s’innamorano l’uno dell’altra senza capire ciò che sta accadendo dentro di loro; l’attrazione reciproca cresce sempre più, rafforzata da varie vicende e prove che costituiscono la materia del romanzo, finché i due protagonisti sono riconosciuti dai ricchi genitori che li avevano esposti e coronano il loro amore con le nozze. Quest’opera è ritenuta un autentico capolavoro da molti lettori illustri, primo fra tutti Goethe: del tutto originali sono l’ambientazione della vicenda nella realtà pastorale e agreste dell’isola di Lesbo e il rilievo dato ai ritmi della natura, motivi che noi conosciamo grazie ai grandi poeti Teocrito e Virgilio.
Alberto Borgogno, studioso della civiltà greco-romana, scrittore, compositore musicale e accademico italiano (Università di Siena), collabora alle principali riviste di filologia classica, italiane e straniere; da decenni pubblica saggi sui poeti ellenistici e cura il testo dei papiri restituiti dalle sabbie dell’Egitto. Per quanto riguarda i libri destinati a un pubblico più vasto, ha tradotto e commentato i Romanzi Greci per i Classici UTET, le Argonautiche di Apollonio Rodio per gli Oscar Mondadori, l’Aspis di Menandro per la Cisalpino-Goliardica; con la casa editrice Tassinari ha pubblicato il romanzo Amanti beati e nuove versioni e commenti di opere di Omero, Eschilo, Euripide, Apollonio Rodio, Lucrezio, Virgilio, Seneca, Caritone, Luciano, Apuleio.