Counselor, regista e poetessa, Costanza Mascilli Migliorini intreccia ne Il vicolo della speranza il suo percorso umano e teatrale con la scrittura poetica.
Le sue parole non cercano definizioni, ma aprono passaggi: tra intimità e mondo, tra il peso del corpo e la leggerezza di un’immagine improvvisa.
Una poesia, la sua, che si muove per frammenti, che fa della speranza un ulteriore passo nel cammino.
Costanza Mascilli Migliorini (Fiesole, 1995) è poetessa, attrice, regista, formatrice teatrale e counselor.
Inizia a recitare a nove anni e scrive dai tredici, consolidando la propria formazione teatrale presso l’Accademia Nexus Studios di Firenze (2006‑2015). Durante il liceo linguistico lascia la casa familiare e inizia a conoscere il mondo del cinema e a lavorare come modella, esperienze che le permettono di sostenersi e conoscere nuove realtà, ma che abbandona presto perché troppo lontane dalla sua ricerca personale e artistica. Terminata l’esperienza accademico teatrale, prosegue lo studio accanto al maestro Daniele Lamuraglia, con il quale scopre il Teatro Povero e che le apre la strada tra teatro accademico e contemporaneo.
L’incontro con il maestro Sergio Giannini segna una svolta professionale: nasce così il Metodo Liminal®, modello con basi antropologiche e umanistiche che integra pratica scenica, ricerca artistica e riflessione sull’essere umano. Parallelamente si specializza in ambito psicologico e umanistico, approfondendo il counseling pluralistico integrato a orientamento fenomenologico‑esistenziale, rafforzando così l’integrazione tra pratica artistica, pedagogia e scrittura poetica. Pubblica due raccolte poetiche: Son per voi me stessa (2017) e La logica delle crepe (2020), vincendo riconoscimenti Nazionali, tra cui il premio della giuria del concorso “Fino in fondo” e del concorso “Penna d’autore”.
Accanto alla poesia, scrive e dirige drammaturgie come “Sogni di carbone”, sul tema della violenza di genere, e “The Urge”, attualmente in tournée nazionale.
Da anni cura progetti sul tema della violenza sulle donne, in collaborazione con il Comune di Firenze, e porta esperienze performative nei borghi, tra cui lo spettacolo itinerante “Genesi di una morte annunciata”. Dirige Aps Echoes, realizzando rassegne e installazioni come “Lo Strappo” e partecipando a progetti internazionali come “The Walk”. Ospite a numerose conferenze e incontri, attualmente è presidente e coordinatrice della scuola Liminal Theatre, con sedi in Toscana e Campania, dove coordina il Master in Teatro Evolutivo – Metodo Liminal®, e conduce workshop in tutta Italia, intrecciando formazione, pratica artistica e ricerca sull’essere umano.
Costanza concentra il suo lavoro artistico e umanistico sulla ricerca di mondi possibili e potenziali, che nascono dal disagio esistenziale e dalla tensione tra limite e desiderio di senso, trasformando la scrittura e la performance in strumenti di riflessione, cura e apertura verso sé e il mondo.

La C.R.I. dal Risorgimento alla vigilia della Grande Guerra (Quaderno 16) 
