«Le Metamorfosi sono un plagio: anzi la combinazione di moltissimi plagi, da qualsiasi scrittore e fonte: così che scrivere non è propriamente, per Apuleio, una creazione, ma l’utilizzazione di una frase, di un’immagine e di un motivo che un altro aveva impiegato, e la lenta metamorfosi di questi materiali. Apuleio era un plagiario, un intarsiatore: destino quasi sempre di second’ordine. Ma le Metamorfosi sono probabilmente il romanzo più originale che sia mai stato scritto, senza il quale non si potrebbero immaginare né il Decameron, né la pittura italiana del Rinascimento, né la mistica occidentale d’ogni secolo, né il Don Chisciotte, né il Romanzo picaresco spagnolo, né Sterne, né Il Flauto Magico, né Nerval, né Pinocchio e nemmeno, forse, i Lehrjahre di Goethe»
(Pietro Citati)
«Se esiste al mondo una verità artistica, è che il romanzo di Apuleio è un capolavoro. Mi dà vertigini e sbalordimento. La natura di per sé, il lato puramente pittorico delle cose, tutto questo è trattato qui in modo moderno e con un respiro a un tempo antico e cristiano. Vi si sente odore di incenso e di urina, la bestialità si sposa col misticismo»
(Gustave Flaubert)
La presente versione delle Metamorfosi di Apuleio (romanzo latino del II secolo d.C. a cui gli antichi davano anche il nome di Asino d’oro) è stata curata da Alberto Borgogno, filologo classico, scrittore, compositore musicale e accademico italiano (Università di Siena): essa mette a disposizione dei lettori un brillante testo italiano che riproduce in tutta la sua vivezza questo singolare prodotto della narrativa latina.