L’aeroporto di Rimini divenne molto popolare per gli appassionati italiani e stranieri durante gli anni ottanta, decine di persone affollavano il fondo pista per vedere decolli e atterraggi degli F-104, eppure la sua storia completa non è mai stata narrata. Pochi sanno che già durante la Prima guerra mondiale a Rimini ci fu un aeroporto dotato di caccia da difesa aerea, richiesti a gran voce dai cittadini che erano sotto continui attacchi da parte dell’Impero austroungarico. Per la prima volta, in questo volume ne ripercorriamo la storia grazie a una straordinaria e rara collezione di foto d’epoca (collezione Catrani).
Il libro poi si snoda per altri 28 capitoli che ripercorrono la storia di tutti i reparti militari (italiani, tedeschi, inglesi, polacchi, sudafricani, americani, canadesi) che furono di stanza a Miramare di Rimini dal 1935 fino alle operazioni militari sulla ex-Jugoslavia nel 2016, quando l’aeroporto divenne definitivamente “civile, aperto ai velivoli di Stato”.
Ogni capitolo è minuziosamente illustrato con foto (oltre 400), mappe, cartoline e disegni provenienti da collezionisti e biblioteche di 4 continenti, scopriamo quindi l’importanza che ebbe Rimini nelle ultime fasi della Seconda guerra mondiale, la ricostruzione post bellica, l’arrivo dei primi caccia a reazione e delle bombe atomiche.
Un occhio particolare è rivolto agli interscambi socio-culturali ed economici fra i militari e la popolazione locale nonché allo straordinario sviluppo che ebbe lo scalo civile proprio grazie alla presenza delle infrastrutture militari.
La parte centrale dell’opera è ovviamente dedicata agli anni del 5°Stormo, al villaggio azzurro, agli americani del MUNSS e agli elicotteri del soccorso aereo (SAR).
I capitoli finali trattano della Guardia di Finanza, dell’aviazione dell’esercito, e dell’impiego della base durante i conflitti nella ex Jugoslavia.
L’opera si rivolge non solo agli storici e appassionati di aeronautica ma anche a tutti coloro che hanno prestato servizio in base, siano nati e vissuti al Villaggio Azzurro di Rimini o nelle zone limitrofe alla base senza mai ben sapere quanta storia è passata su quella pista.
L’AUTORE
Sono nato a Rimini nel 1969 e fino al 1978 ho vissuto al Villaggio Azzurro per poi trasferirmi a fondo pista dell’aeroporto di Miramare, nel comune di Riccione. Il primo ricordo che ho dell’aeroporto risale all’arrivo del primo F-104S, un episodio narrato nel libro, ma fino al 1986 ci passai praticamente tutte le estati. Mio padre infatti lavorava lì e io non amavo il mare e la spiaggia, preferivo passare 8 ore alla finestra del suo ufficio a guardare decolli e atterraggi. Dal 2017 ho scritto diversi volumi e articoli storici, quasi tutti attinenti a Rimini e all’F-104, il periodo che ho conosciuto meglio. Di solito i miei lavori nascono dal materiale: prima trovo le foto e le diapositive, poi guardando le immagini trovo ispirazione per ricercare e poi scrivere una storia.
In questo caso è andata in maniera un po’ diversa, eravamo 5 amici al bar, io, Lombardi, Ciuffoli, Mussoni e Tacchi, da sempre seguiamo le vicende di Miramare di Rimini, fotografiamo atterraggi e decolli, entriamo ogni volta che ce lo consentono per fare altre foto. Siamo fra quelli che hanno sofferto di più quando l’AM ha lasciato Rimini.
Sebbene abbiamo tutti qualche capello bianco non siamo abbastanza vecchi, i nostri archivi sono molto vasti ma coprono essenzialmente il periodo che va dal 1978 al 2016.
All’inizio abbiamo quindi deciso di metterci assieme per coprire 50 anni di storia di Rimini sicuri che saremo riusciti a trovare materiale anche per gli anni sessanta e settanta.
La stesura dei testi è quindi cominciata dai capitoli centrali per un libro di più modeste dimensioni che doveva intitolarsi 50 anni di aeronautica a Rimini 1966-2016.
Poi mi sono ricordato di Edi Eusebi di Ancona che per anni ha intrattenuto una fitta corrispondenza con i piloti americani di stanza a Mondolfo, questi prima di andare a Mondolfo erano stati a Rimini per un mesetto e le foto di Edi sono fra le più straordinarie mai viste. Il capitolo è stato scritto grazie al ritrovamento on line dei diari di guerra degli americani che annotavano di tutto, da quel che mangiavano a che film veniva proiettato al cinema, ci si aprì un mondo sconosciuto, una storia che era passata da casa nostra e non lo sapevamo.
Della prima guerra mondiale a Rimini è narrata la storia con dovizia di particolari nel libro di Gentilli e Variale indicato in bibliografia, tuttavia non se ne era mai vista una foto. Il caso ha voluto che il collega Avv. Alessandro Catrani, grande collezionista di foto e a sua volta scrittore di interessanti libri di storia, aveva acquistato un album di foto di un pilota di stanza a Rimini proprio durante la prima guerra mondiale, il cerchio era chiuso, avevamo 100 anni di storia in foto e il titolo per il libro!
Il periodo fra le due guerre è stato ricostruito grazie al lavoro del Geom. Celli che da decenni intervista, ricerca e scrive pezzi sull’aeroporto e la sua storia mentre per la parte sulla Luftwaffe e sui campi di concentramento devo ringraziare soprattutto l’amico Paolo Costa per i testi, mentre le foto sono del padre del Colonnello Flavio Babini. Purtroppo le email che ho inviato in Germania sono rimaste senza risposta.
Per il capitolo RAF è stata più difficile: gran parte dei libri di storia aeronautica concludono la narrazione con la liberazione di Ancona, i diari di guerra non sono stati ancora digitalizzati e si trovano pochissime foto, ho quindi chiesto aiuto a due amici sudafricani e due polacchi, inoltre ho potuto acquistare copia di un rapporto originale marcato SECRET direttamente alla British Library, lo troverete interamente pubblicato.
Per il capitolo sull’Aereo club speravo di poter attingere ai loro archivi ma purtroppo il presidente mi disse che erano stati buttati, ho quindi fatto ricorso a Salvatore di Marco da Palermo, Augusto Laghi e Massimo Gianfranceschi per illustrarlo.
Per condire il tutto e non scrivere cose noiose e risapute ho fatto ampio ricorso ai testi indicati in bibliografia e in sitografia, ad esempio tutto il capitolo sul MANDRIM è stato tratto da PDF pubblicati in Canada e Grecia.
La parte sul trasferimento da Villafranca a Rimini la devo a Capaccioli e Ciceroni, nonché ai ricordi di mio padre e del Col. Luciano Masserdoni.
Sinceramente la parte più difficile è stata dare una didascalia alle oltre 500 fotografie (no, non le abbiamo messe tutte!)
Per la prima guerra mondiale mi sono avvalso dell’ausilio di Gregory Alegi e Carlo Melia.
Per il capitolo Collegamenti di Claudio Carretta, per quello sui Kapponi di Andrea de Paoli, per il SAR il Col. Ernesto Ganapini.
Il capitolo sulla GdF è stato aggiunto in extremis e per il testo devo ringraziare l’amico e collega scrittore Giorgio Ciarini.
In sostanza il progetto è nato minimo ed è diventato enorme, è molto difficile gestire 100 anni e non ce l’avrei mai fatta senza il supporto e l’aiuto concreto di tanti amici, in Italia e all’estero, che si sono resi disponibili. Il lavoro è andato avanti per un anno e mezzo, di giorno e spesso anche di notte.