Che vediamo nel nostro futuro? La bambina in copertina (Ludovica) apre le braccia verso qualcosa di radioso e questo libro ne recepisce il messaggio di serenità. Guardare lontano vuol dire interrogarsi sui temi fondamentali della vita e di ciò che segue. Chi vi trova il Tutto, chi vi trova il Nulla. Qui non si suggerisce una scelta, ma si compie un viaggio senza pretese e senza erudizione, come può farlo chiunque con le proprie forze. Un viaggio simbolicamente articolato come quello di Dante attraverso i mondi dell’aldilà, non come fece lui per interrogarne le anime che li popolano, ma per interrogare solamente la propria, cercando di intuire dove è diretta, quale sole si trova all’orizzonte che Ludovica sembra voglia abbracciare col suo amore per la vita.
Professore Emerito dell’Università di Firenze e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Antonio Fasano è oggi Direttore Scientifico presso l’azienda FIAB, che produce apparecchi biomedicali. Autore di molti libri e di centinaia di articoli, attraverso la sua attività di matematico e fisico ha spaziato in vari campi della scienza, affrontando con successo moltissimi problemi di grande difficoltà e approdando in questo secolo alla medicina. Recentemente si è occupato anche degli aspetti storici della medicina, scoprendo in Andreas Vesalius un personaggio di particolare importanza per il quale valeva la pena di lanciarsi in una nuova area: la narrativa. Con il romanzo su Andreas Vesalius esordisce nella narrativa, a settantasei anni, un’attività in accelerazione, che, come quella scientifica, si annuncia estremamente variegata.