Prima della manifestazione vi è l’esistenza
di cui la manifestazione è compimento.
La Vita non si esaurisce in un lampo
né può essere definita.
Solamente può essere vissuta,
eseguita nella dimensione simbolica
netta d’inganno e menzogna.
Affrontando il giorno in piena coscienza
o travolti dall’intorno
comunque
possiamo afferrarne solamente un frammento.
Resistiamo alla possibilità di leggerne il valore,
incapaci di portare il peso del divenire
costantemente cerchiamo di dimenticare.
Incapaci di ricevere disimpariamo a dare.
Natura e ragione lottano per sopravvivere.
Farne icona e simbolo,
accettarne la debolezza di fronte all’assurdo,
custodirne il senso con rispetto.
Innalzare il nome sopra il giorno
affinché possa vederlo il domani.
Cesellare nelle anime il segno della parola
a testimonianza di un passato compiuto
che reclama
ora un futuro onestamente grato.
Ma la vita è un eterno presente dimentico di sé.
Fino al momento in cui scegliamo
di vivere nella carne e nelle ossa
l’esistenza assoluta
che di passato e futuro permea ogni istante.