Il “mago” che trasformò un traditore comunista in un eroe fiorentino, gli Stati Uniti d’America in malfattori a caccia dei nostri capolavori artistici e se stesso in un salvatore di opere d’arte per occultare gli scandali del biennio 1943-45
Nel corso del biennio 1954-55 Rodolfo Siviero innescò, sulle pagine della rivista “L’Europeo”, una polemica con lo storico dell’arte americano Frederick Hartt, già appartenente all’Ufficio alleato per la Tutela dei Monumenti, delle Opere d’arte e degli Archivi, che operò nel corso della seconda guerra mondiale, denominato M.F.A.A. (Monuments, Fine Arts and Archives). In conseguenza di tale diatriba, Hartt informò l’ambasciata americana a Roma sulle accuse di Siviero agli Stati Uniti d’America. Poi nel 1974 lo stesso Siviero si vantò di aver collaborato con il Quartier Generale alleato del Mediterraneo. Con la presente opera si fa luce su quella grande contraddizione, sull’operato di Siviero e sui suoi rapporti con gli Alleati e la Resistenza (in particolare con Bruno Becchi).
Paolo Paoletti
Insegnante di Lingue e Letterature straniere moderne nelle scuole medie superiori, Paolo Paoletti ha iniziato a fare ricerca storica negli archivi, soprattutto stranieri, dal 1984. Dopo la scoperta, nel febbraio 1994, dei fascicoli inglesi e americani sulle stragi nazifasciste, che spinse il Procuratore Militare di Roma, Antonino Intelisano, a cercare e trovare il cosiddetto “armadio della vergogna”, si è interessato soprattutto ai crimini di guerra nazifascisti pubblicando una trentina di saggi (molti dei quali dedicati alla Firenze del periodo bellico). Fin dal suo primo libro “Firenze. Guerra & Alluvione”, scritto nel 1985 con Mario Carniani, ha sistematicamente messo a confronto le testimonianze dei protagonisti delle vicende storiche narrate con i documenti d’archivio. Per i tipi di “Edizioni Tassinari” ha pubblicato i volumi storici “Quale Liberazione?”, “Beate menzogne (e venerabili segreti)”, “Una Guernica italiana”, “La vergogna di Firenze”, “Scandali e medaglie riparatrici”, il romanzo fantastorico “Colomba mortale” e il saggio sui cittadini onorari di Firenze “Il declino di un’onorificenza”.