Trilogia Donne di Bisanzio II
Teofano (già Anastaso, 941-dopo il 978), donna dotata di grande bellezza, spregiudicata sensualità e temperamento volitivo, salì sul trono di Basilissa dei Romei in giovane età, dapprima come sposa dell’imbelle Romano II (che lei stessa portò a capo dell’Impero dopo aver freddamente organizzato e messo in atto l’avvelenamento del suocero, l’Imperatore Costantino VII) e quindi come consorte di Nikeforo II Foca e infine come amante di Giovanni I Zimisce.
Figura assolutamente controversa, si impose fin dal suo iniziale avvicinamento alla corte bizantina in virtù di una sprezzante determinazione e di una naturale propensione al comando: doti che la porteranno a ordire e sostenere varie trame di palazzo, sempre allo scopo di mantenere ai vertici del potere imperiale se stessa ed i propri figli (i futuri imperatori Basilio II e Costantino VIII). Malgrado le fonti storiche siano discordanti nell’attribuirle la responsabilità diretta dei tanti misfatti che segnarono quella delicata fase dell’Impero Bizantino – misfatti che l’Autore propone con uno stile che sfiora talvolta il dark novel –, la figura della splendida Teofano è comunque circondata da un alone di mistero e morte.
Di particolare rilievo, nell’intreccio di questo romanzo storico che spesso assume i toni del “giallo”, è l’ambigua relazione tra la stessa Teofano e Olga, spietata Principessa della Rus’ di Kiev: sarà proprio lei a donare alla giovane Basilissa un libro, contrassegnato da un teschio con il ghigno malefico, che diverrà un letale passe-partout per la risoluzione di molti avvicendamenti dinastici.
Il presente volume, che segue quello su Anna Comnena, costituisce la seconda parte della “trilogia” che l’Autore ha voluto dedicare alle Donne di Bisanzio e che verrà completata dall’opera sulle sorelle Zoe e Teodora.