Volume I e II
Tra le principali chiese fiorentine indubbiamente dobbiamo annoverare anche quella gotica di San Remigio, ma questa, a differenza di altri importanti poli religiosi della città, non aveva ancora avuto una sua specifica monografia. Finalmente tale lacuna è stata colmata grazie alla sensibilità degli ultimi parroci ed allo scrupoloso studio, durato numerosi anni, di Licia Bertani e di Giampaolo Trotta.
La chiesa era nota per essere stato il primo luogo dove era sorto un hospitium di pellegrini francesi a Firenze durante il Medioevo e per la sua ricostruzione gotica in sostanziale contemporaneità con quella di Santa Maria Novella, ma ora possiamo apprenderne tutte le fasi di edificazione e di trasformazione grazie proprio a questi nuovi studi e ricerche, nonché conoscerne approfonditamente il vasto apparato artistico che l’ha caratterizzata nel corso dei secoli.
Il ponderoso libro, suddiviso in due volumi, ci accompagna così dalle preesistenze romane, quando nei pressi vi era il porto urbano sull’Arno, alla chiesa dell’XI secolo, dalla ricostruzione gotica del XIII e del XIV secolo fino alle trasformazioni cinquecentesche e seicentesche, dalle vicende risorgimentali che la coinvolsero nell’Ottocento all’alluvione del 1966 e ai conseguenti e complessi restauri. Ma lo studio non si esaurisce qui, in una pur approfondita monografia su un edificio religioso. Lo sguardo, infatti, si allarga all’intero ‘popolo’ di San Remigio e alle sue vicende storiche ed urbanistiche, inquadrate in quelle dell’intera città e della regione (si pensi all’ampia digressione sul Porto Pisano), coinvolgendo anche il perduto oratorio delle Grazie già sull’omonimo ponte e alla sua ricostruzione tardo-ottocentesca sui lungarni. Da qui un sottile fil rouge lega le vicende di San Remigio e del suo ‘popolo’ alla Francia e a Reims, sua ‘madre’ storica, e alla Terrasanta, meta finale dei pellegrini che transitavano anche da Firenze. La storia del complesso fiorentino, mediante analisi comparate e raffronti stimolanti, a livello artistico, architettonico, urbanistico, sociale e spirituale, diviene storia d’Europa e del bacino tutto del Mediterraneo, coinvolgendo in un grande affresco avvincente Francia e Germania, Polonia e Romania, Sicilia e Calabria, Grecia e Turchia, Nord Africa e Medioriente.
Anche la storia stessa di Reims, della chiesa di Saint Rémi e del suo sacello sono rivedute in parallelo con quelle di Firenze, ‘nuova Gerusalemme’. E qui non può che venire in mente anche l’opera di Giorgio la Pira e del suo primo gemellaggio istituito, che fu appunto tra Firenze e Reims. Un gemellaggio che dagli Anni Cinquanta è cresciuto ed è stato rinnovato negli anni, generando collaborazioni stimolanti tra le due città ‘gemelle’ nei più disparati campi, da quello sociale all’artistico, dallo sportivo allo scientifico. Una comunione di sentire e di ‘radici’ che bene emerge nelle pagine di questo libro, che indubbiamente segna una pietra miliare non solo nella conoscenza storica, filologicamente e scientificamente intesa, di questa nostra chiesa fiorentina, ma anche nei rapporti tra il capoluogo toscano e questa consorella di Francia.
Eugenio Giani
Presidente del Consiglio
della Regione Toscana